Cronaca estera

Arriba Espana

Napoli, 13 Maggio2021

In Spagna si è votato. E, ad onta di ogni pandemenza, chi s’è opposto, con chiarezza e determinazione a tutte le misure claustrali covidistiche, vince .

Il 4 maggio s’è votato per la presidenza e l’assemblea della Comunità di Madrid. Come ricorda Marco Tosatti, persino sotto un governo rosso-paonazzo si può votare ad onta della pandemenza. Basta che non ci sia un democristiano alla presidenza della Repubblica. E lì alla testa dello stato c’è un re. Le elezioni, anticipate – dovute al voltafaccia del centro moderatista di Ciudadanos, che non apprezzava la confidenza data dal PP alla destra di Vox, e andava proponendo in giro per la Spagna insieme con i socialisti mozioni di sfiducia contro governatori regionali di centrodestra -, si sono svolte di martedì all’americana, e hanno visto una partecipazione record di quasi l’80% degli elettori, alla faccia del covid.

I risultati sono stati inequivocabili.
Quello che in Italia si chiamerebbe “centro-destra”, unito in un solo partito, il Partido Popular, ha conquistato da solo più voti e seggi (44,73%, e 65 sui 136 dell’assemblea, oltre il doppio dei 30 che deteneva) della somma (58 seggi) dei tre partiti che, vero e proprio neo-frente popular rosso-fulvo, sono l’anti-Spagna al governo.
Inoltre, Vox, partito schiettamente di destra, ha a sua volta aumentato d’un seggio la sua rappresentanza (9,13%, 13 seggi), e soprattutto ha superato i neo-comunisti di Podemos, inducendo il loro capo, quel figuro di Iglesias, ad annunciare il suo abbandono della politica (e speriamo non ci ripensi).
I moderatisti di Ciudadanos – quelli della zolletta di zucchero da prendere con le pinzette -, invece, sono spariti dall’assemblea (ZERO seggi), passando dal 19% al 4%. Questa è la fine, prima o poi, d’ogni “destra” che piaccia alla sinistra, che perbenisticamente s’immerga nella palude centrista, e cerchi di non dispiacere il pensiero e la prassi dominanti. Insomma, quelli che, per dirla con il grande Domenico Giuliotti, si tengono lontani dai due “pericolosi estremisti, Dio e il diavolo” (cfr. L’ora di Barabba).
A Madrid la leader del PP e della Comunità, Isabel Dìaz Ayuso – la destra del PP, dopo che la democristianeria di Rajoi lo aveva un po’ sinistrato e perciò rammollito -, s’è opposta sempre alla limitazione delle libertà in nome dell'(inesistente: in nessun luogo del mondo le vittime hanno superato lo zero virgola due percento della popolazione in quindici mesi) emergenza sanitaria, e ha sempre posto espressamente l’alternativa libertà o comunismo.
Vox, oltre ad opporsi anch’esso alla clausura di stato, non ha tenuto nascosto, anzi ha proclamato, il suo rifiuto dell’ideologia genderista; la sua difesa della famiglia com’è, della proprietà, della libertà economica contro le tasse, e di tutte le altre libertà naturali e legittime; mai ha chiamato i comunisti in modo diverso che comunisti, e la coalizione di governo in modo diverso che Frente popular. I suoi capi, in particolare Santiago Abascal e la coraggiosa Rocìo Monasterio, non hanno esitato, in piena campagna elettorale, a dire “verità”, “bene”, “bellezza” e a richiamare la “trascendenza che dà senso alla vita”. Naturalmente, la gran parte del clero era ostile. E così la classe dominante politica, finanziaria, burocratica, mediatica, che prima ha tentato di nascondere e tacitare Vox, poi, non potendo nell’intento a fronte della sua massiccia presenza nelle strade e del crescente consenso, ha cercato di demonizzarlo come “ultradestra”, “estremisti”, etc.
Certo, ci sono estremismi ed estremismi.
Quello del governo rosso-fulvo – inteso alla rivincita e vendetta della derrota del 1936-39, e alla cancellazione della storia che n’è seguita -, ch’è giunto al punto di decretare l’espulsione di un cadavere dal suo avello e rimuoverlo con la forza, che ha violato l’ordine di natura, negato tutela alla vita umana innocente, provato a rinchiudere gli spagnoli in una cupa clausura e devastato l’economia libera, che ha predicato e praticato la violenza contro gli avversari cui è negata la legittimazione politica, quello è un estremismo al più da “compagni che sbagliano”. L’altro, preteso, è invece intollerabile e delegittimante in modo assoluto. Non poteva ovviamente mancare l’accusa di fascismo e franchismo. E persino qualche buon commentatore ha parlato – per scagionarne Vox, ma ne ha parlato – di “orrori franchisti”, cedendo alla convenzione narrativa sull’argomento. Io, che ci ho scritto un librino, non li ho mai incontrati. Tutt’al più qualche (pochi davvero) orrore da parte di qualcuno tra i franchisti. Ma in una guerra chi è al riparo d’infiltrazioni da parte di sadici e criminali? Però da quelle parti non usava, come dalla parte rossa in modo sistematico e diffuso, e per fare un solo esempio, la somministrazione al nemico, specialmente clero, religiosi e religiose, d’un enteroclisma con un litro di cemento liquido.
In conclusione, tornando e per limitarci a questo tema, chi s’è opposto, con chiarezza e determinazione a tutte le misure claustrali covidistiche, vince.
Una buona lezione per le nostre “destre”. Che, o condividono la narrazione delle viro-star e dei comunisti nostrani, per propria natura ostili alle libertà, quindi favorevoli agli arresti domiciliari e ai passaporti interni “vaccinisti” per un’intera nazione, nonché alla devastazione della micro-struttura socio-economica, che da sempre vogliono desertificata, ed allora con me non possono aver nulla a che fare (naturalmente non gliene potrà fregar di meno). O hanno paura di perdere consensi “esponendosi”. Senza capire che cedendo al terrorismo sanitario, e ad ogni altra forma di correttezza politica e d’ideologia anti-umana e anti-cristiana, sacrificano l’Italia sull’altare della viltà, e che comunque chi come Vox invece dice la verità senza “pedir perdono ni permiso” è perciò stesso vincente.
Ecco, senza chiedere perdono né permesso alle sinistre mondiali e mondialiste. Senza complessi, dirla tutta. E ad alta a voce. E se proprio si deve spiacere a qualcuno, meglio a li nimici sui che a Dio. Ma all’Uno e agli altri non è proprio il caso.
Le sinistre, tra loro le lerce Femen, li hanno assaliti. Il diavolo sa sempre con chi prendersela, e così c’indica con buona approssimazione chi può essere amico nostro. Ad averli un Santiago Abascal e soprattutto una Rocìo Monasterio in Italia.

da: The Loffington Post

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore