BISTROT RELAIS PESCOCOSTANZO (AQ)

Se il giornalismo enogastronomico ha ancora un senso che superi la filosofia del nulla, corre l’obbligo affermare “ gradirei trovare un posto libero in questo locale”.

Pescocostanzo (AQ) 29 marzo 2017

Una delle frasi preferite dei gastro-maniaci-bipolari-compulsivi è “ho fatto fare una nuova esperienza al mio palato” la usano generalmente per definire una “tavola” in cui si è andati oltre la semplice rifocillazione, appagando tutti e cinque i sensi. Il Bistrot “Relais” sembra essere il posto giusto, anzi direi ideale l’ho trovato nella magnifica Pescocostanzo (AQ) per farci vivere al meglio la nota tradizione culinaria abruzzese, Roberta Carfora, titolare del “Relais Bistrot “ ci ha accompagnati quasi per mano in un vorticoso e succulento percorso eno-gastronomico.

Ogni qual volta entro in un nuovo ristorante, la domanda è sempre la stessa:  – siamo abituati a saziarci più che a  nutrirci? –  Io proprio no, per me non vale né l’una  né l’altra definizione, sono tra quelli che considerano il sedersi a tavola per desinare un rituale , una vera e propria esperienza per il palato, un incontro con gli elementi che la natura ci offre.  “Le esperienze” sono rare e come tali difficili da trovare, spesso per scovarle si prende una bussola-guida o si seguono le stelle. La mia stella, questa sera mi ha  indicato  la strada che porta al Ristorante Bistrot Relais di Pescocostanzo (Aq). Ti affascina sin da subito, a poca distanza dal centro del paese, dirimpettaio del Relais Ducale una struttura a 5 stelle, in una bellissima area che ospita un Centro sportivo. La prima domanda che ti poni appena giunto sul posto è, “quanto può ammaliarti quello che accade inaspettatamente in una notte cupa e gelida sotto i tuoi occhi impreparati a ricevere così tanta bellezza? Un meraviglioso falò con gente allegra che al calore del fuoco aspetta festosa di coccolare il proprio palato. A ricevermi è Roberta, la titolare, scambio quattro chiacchiere con lei, mentre mi mostra la sua “casa” così ama definire il Bistrot, si, perché Roberta mi svela che aveva tempo fa deciso lasciare il suo lavoro d’ufficio e dedicarsi anima e corpo a questa nuova attività, in realtà, precisa, non ho fatto altro che allargare il “salotto di casa” mia rilevando il Bistrot, amante della buona compagnia e della buona cucina , una esperienza acquisita tra pranzi e cene consumati nei migliori ristoranti di Napoli, e della Campania. Il Bistrot è un sogno che ho realizzato ci dice, riesco ad ospitare molti più amici di quanti ne ospitavo a casa mia, e quelli che un tempo erano esperimenti culinari adesso si sono trasformati in una meravigliosa realtà. Precisa immediatamente che non è lei a cucinare, “le cose amo farle bene “ la cucina è territorio del prestigioso Chef Raffaele Angelino “ Cucina ed Emozioni” . Prima di varcare la porta del regno dello Chef, butto occhio alla carta delle portate, un elenco di prelibatezze che vanno dal classico tagliere, alla vellutata di fagioli con ricottina passata al forno, una rapida sbirciata alla lista dei primi, risotto ai funghi porcini , gnocchetti fatti a mano gorgonzola e noci. Deglutisco leggendo la parte del menù dove sono elencati i secondi piatti, stinco di agnello cotto a bassa temperatura ai sapori di montagna, in alternativa , stinchetto di maialino cotto a bassa temperatura ai sapori di montagna, quasi mi inchino al sapore del filettino di maialino nero del casertano tirato al barolo.  Raffaele ci accoglie di buon grado nel suo “regno” ci spiega alcune fasi della preparazione , qualche piccolo trucco sono costretto quasi ad estorcerglielo, Roberta instancabile padrona di casa, gentile, gioviale grande disponibilità, i suoi non sono clienti, ma “amici” lo vedo da come la salutano, le si rivolgono con fare familiare , eppure non si conoscono che da quando si sono seduti a tavola. Sorrido, tra un assaggio e l’altro mi rendo conto che si è fatta ora di andar via. Esco con dispiacere, il posto è caldo, ben arredato, accogliente, fuori fa freddo. Ho visitato tantissimi ristoranti ed ogni volta che ne uscivo con lo stesso pensiero, quasi un chiodo fisso;“ la ristorazione italiana  per molto tempo ci ha rappresentato delle vecchie osterie a conduzione familiare, dall’ambiente autentico, a tratti verace, la cucina sincera e una location simile ad un salone di casa allargato, oppure i super ristoranti raffinati dalle pietanze spesso impronunciabili e con prezzi da far venire il singhiozzo . L’unico desiderio che ho avuto uscendo dal Bistrot di Roberta è stato quello di tornarci per pranzo domani stesso. Per me è stato come la stella cadente nella notte cupa di cui parlavo entrando.. “ah quasi dimenticavo”, dico a Roberta mentre la saluto.. “complimenti per il bagno” Le si illumina il viso , e con  un bellissimo sorriso, risponde “grazie mi fai veramente felice, lo curo molto,  come curo molto tutto il resto “ spero di averti ancora mio amico – ospite.

Un amico – ospite . Questo è il nome che ho dato alla mia esperienza.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore