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“Greta & Vanessa”: Non pagammo solo il riscatto, ma anche gli addestramenti dei terroristi

Dietro i riscatti il sistema col quale l'occidente finanzia Isis
Dietro i riscatti il sistema col quale l’occidente finanzia Isis

Un video della emittente Al Jazeera conferma quello che il mondo già sapeva, e sul quale solo in Italia eravamo ancora fermi al “sospetto”, grazie soprattutto al silenzio dei media e dei giornali di regime.

11 milioni di dollari ci costò la liberazione di quello che ritiene tutt’oggi addirittura un finto rapimento. Quello di Greta e Vanessa, le due ragazze italiane per le quali si mobilitarono come non mai i servizi segreti, la Farnesina, esercito e addirittura contractor sotto una spinta mediatica senza precedenti. Oggi, a distanza di tempo è ufficiale: L’Italia ha pagato 11 milioni di dollari al gruppo terroristico Jabhat al-Nusra. Pagamento autorizzato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi in persona e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti, che ha per delega la vigilanza sugli 007 nazionali. Ma non è tutto. Nello svelare la realtà dei fatti, l’emittente araba “Al Jazeera” accende i riflettori su tutto un corollario che fa da cornice a quelli che potremmo definire senza timor di smentita “crimini di Stato”. Sembra infatti che oltre alla questione dei riscatti (non dimentichiamo che anche per lo skipper Bruno Pellizzari e della sua fidanzata fu pagato un riscatto di circa 500 mila dollari ai pirati somali), il dirigente dell’area siriana abbia pagato anche per aver addestrato miliziani in due campi, uno al confine con la Giordania e l’altro al confine con la Turchia, operazione voluta direttamente dal Governo Monti. I nostri agenti dall’inizio del 2013 avrebbero fornito informazioni e addestramento ai ribelli anti Assad. L’operazione, come poi abbiamo avuto modo di vedere, finì nel peggiore dei modi possibili, con i guerriglieri entrati successivamente a far parte delle milizie del terrorismo islamico, in particolare dell’Isis e di Jabhat al-Nusra . Le conferme di Hilary Clinton “Isis è una nostra creatura” confermano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, le raccapriccianti dinamiche con le quali si muovono veri e propri “delinquenti legittimati”.

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